I colloqui di lavoro al tempo del Covid-19

Dopo quasi 2 mesi di quarantena abbiamo iniziato timidamente ad uscire per recarci nei nostri uffici, che nel frattempo sono stati sanificati a fondo, e ci stiamo riappropriando molto lentamente degli spazi e dei ritmi a cui eravamo abituati. In realtà non siamo rimasti fermi all’angolo, anzi: abbiamo continuato a svolgere le nostre attività quotidianamente e con diverse difficoltà; difficoltà che abbiamo spesso superato e dalle quali abbiamo tratto anche insegnamenti. Chi si occupa di recruitment, come il sottoscritto, in questo periodo ha sperimentato ogni genere di strumento tecnologico per mantenere i rapporti instaurati e crearne di nuovi. La tecnologia è in grado di offrire strumenti che permettono di velocizzare i processi. Abbiamo imparato a usare gli strumenti per partecipare alle riunioni con più persone, nomi come Zoom, Skype, Meet e Google Hangouts sono diventati parole di uso comune. Le videochiamate in Whatsapp, che al massimo avevamo sperimentato con i cugini e gli amici durante le feste comandate, sono entrate nella routine quotidiana.

non sempre le cose hanno funzionato

Spesso mi è capitato di iniziare una “call” con i candidati per il lavoro offerto e la videochiamata si è trasformata in una sorta di corsa a ostacoli. Segnale instabile, rumori di fondo, eco e ritorno di suono. In più di un caso ho proposto ai candidati di passare alla tradizionale telefonata a due. La cosa ha risolto momentaneamente i problemi di comunicazione, anche se per alcuni candidati, il primo impatto via telefono anziché in videoconferenza ha trasformato positivamente il dialogo. Voi penserete: “ma se una persona ha difficoltà a parlare davanti a un video, come può pensare di intraprendere una carriera lavorativa dove poi l’apparire e parlare a briglia sciolta gli verrà richiesto?”

Penso che per un primo contatto il mezzo tradizionale possa ancora svolgere al meglio la sua funzione di collegamento tra persone. Tuttavia, che avvenga via telefono o in video conferenza, è possibile instaurare un rapporto con il prospect che consente di accelerare i tempi di selezione. Organizzando il proprio tempo è possibile incontrare più candidati senza doversi spostare di un passo e il video colloquio consente di instaurare un primo contatto che può essere approfondito anche a brevissimo tempo fissando un secondo incontro, senza il bisogno di impegnare uno spazio fisico in agenzia. La qualità di questi incontri migliora ad ogni livello successivo e si giunge, in alcuni casi, al colloquio conclusivo che, a volte, porta alla firma di un accordo con i Broker.

Durante i nostri colloqui, via telefono o in video conferenza, è importante mantenere sempre un atteggiamento professionale; Abbigliamento adeguato e spilla al petto (in videochat); Uno sfondo neutro o appropriato (niente squadra del cuore o foto in spiaggia), meglio se sfondo Agenzia; Sorriso (anche in collegamento telefonico la sensazione si avverte) e ricordarsi di prestare ascolto!

L’iter di selezione è lo stesso del colloquio di persona. È importante trasmettere la passione per il nostro lavoro, per la nostra Agenzia e per l’azienda in generale.

Un altro dato importante

Alcune persone che sono state contattate da noi ci hanno fatto i complimenti perché nonostante tutto, non si aspettavano un riscontro dato il difficile periodo. Questo fattore ci ha dato molta soddisfazione, pertanto continueremo con la modalità dei “colloqui virtuali” che affiancheremo a quelli reali appena sarà possibile.

I risultati arrivano e nonostante la quarantena stiamo aspettando i nuovi associati!

Fortunato Valente
Remax Associati Real Estate

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