I Big Data nel settore immobiliare

Sempre più spesso si sente parlare di Big Data, e ancora più spesso ci si accorge che chi usa questa espressione non ne conosce il significato. È giusto domandarsi di cosa si tratta e del perché il termine è così ricorrente e rappresenta l’evoluzione in diversi settori.

Il termine Big Data tradotto letteralmente indicherebbe grandi dati o grossi dati e farebbe pensare a enormi quantità di dati disponibili su cui mettere le mani. Ciò però non corrisponde alla verità o la rappresenta solo in parte. Queste miniere di dati infatti non sempre sono disponibili o vengono condivisi.

La quantità di dati generati quotidianamente cresce a ritmo serrato, dagli acquisti con carte di credito, all’uso del cellulare, dai dati di navigazione dal proprio PC ai cloud dove archiviamo pezzi della nostra vita, senza dimenticare le preferenze che esprimiamo ogni minuto sulle pagine social.

Tutte le informazioni che inconsciamente cediamo alla rete, consentono alle imprese di influenzare i nostri acquisti e le nostre scelte. Quindi la vera questione è: come sfruttare al meglio queste informazioni?

Nel settore immobiliare

La profilazione derivante dagli algoritmi usati dalle aziende che acquisiscono dati, consente di compiere analisi sulle abitudini delle persone. Ciò vale anche per tutte le scelte e le azioni che vengono compiute da chi si approccia a operazioni immobiliari.

Parliamo di ricerca e acquisto/vendita, ampiamento, ristrutturazione e richiesta di bonus e superbonus, accesso a mutuo, acquisto di arredamento completo
L’analisi dei dati consente di proporre quanto di più vicino all’effettiva esigenza senza perdersi in inutili perdite di tempo.
I dati vengono spesso incrociati e inseriti nei database immobiliari per un migliore utilizzo.
Gli agenti immobiliari hanno da questo sistema un grande aiuto, possono velocizzare il loro lavoro e dedicarsi a intrecciare nuove relazioni, ancora una volta quindi la tecnologia ci viene in aiuto.

La conferma dell’importanza dell’uso di nuove tecnologie è arrivata dal lungo periodo di lockdown dove la condivisione dei saperi a favore di persone meno tecnologiche, ha consentito di poter portare avanti progetti e trattative.

Condivisione delle informazioni

Come riportato nell’intervento di Dario Castiglia, CEO & Founder di RE/MAX “…in un momento storico come questo, dove le variabili si sono moltiplicate e alcune di esse sono imponderabili, avere informazioni in tempo reale è diventato un plus strategico”. In RE/MAX Italia, “…convogliamo dati di mercato ed expertise nel nostro centro studi per creare elaborazioni e strumenti da mettere a disposizione dei 4.200 consulenti attivi del nostro network”.
I Big Data, rappresentano un grande vantaggio in termini di competizione perché tramite l’informazione in tempo reale possiamo comprendere e anticipare l’andamento e le dinamiche del mercato.
Un semplice esempio è dato dalla lettura dei dati che, nel periodo post lockdown, hanno evidenziato una certa propensione alla ricerca di case più grandi e dotate di spazi esterni.

La digitalizzazione dei documenti, l’uso di tecnologie complesse (visite virtuali, rendering e arredamenti virtuali) e le ricerche di immobili sempre più selettive a favore dei clienti costituiscono quella marcia in più che ogni agenzia dovrebbe avere.

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